Marsala, in Sicilia, ospiterà dal 1 luglio al 15 ottobre la mostra-denuncia di Loredana Longo. La sua Arte si esprime contro la guerra attraverso nuove opere ed installazioni.

Resta, Esisti, Resisti

"Resta, esisit, resisti" è il titolo dell'esposizione che si terrà a Marsala nel Convento del Carmine nei prossimi mesi. Si tratta di una grande raccolta di opere di Loredana Longo, a cura di Sergio Troisi. L'artista, catanese di nascita che poi si è trasferita a Milano, è conosciuta per un pensiero provocatorio che distrugge e ricostruisce. Questa mostra-denuncia ne è l'esempio perfetto: il messaggio è chiaro, dirompente, reso attraverso visioni scenografiche e sicuramente suggestive.

Le tre nuove opere presentate sono per la precisione una scultura e due installazioni site specific. Il progetto è stato prodotto dall'Ente Mostra di Pittura "Città di Marsala", presieduta da Riccardo Rubino.

Le nuove opere di Loredana Longo

Per la prima volta a Marsala saranno in esposizione i nuovi lavori di Loredana Longo. Dal titolo "Nessuno vincerà, ma tutti ci feriremo", questa nuova opera rappresenta un esercito di mani in cemento che brandiscono colli di bottiglia sbeccati e pronti a ferire. Il riferimento artistico è da ritrovarsi nel guerriero caduto di Guernica. La riflessione invece porta attualmente a pensare al conflitto in corso in Ucraina, ma anche più in generale alla preoccupazione per il futuro dell'umanità che viene continuamente scossa da scenari negativi.

La seconda installazione si chiama "Sulla loro pelle" ed è stata pensata specificamente per il luogo della mostra, il Convento del Carmine. Infatti, vengono raffigurati lembi di stoffa con tagli, bruciature e nodi; sembrano abiti che vanno a ricalcare la pelle ma si incastrano tra i blocchi di cemento. Il terzo lavoro è iconico per le sue caratteristiche sia materiali e visive, che semantiche e profonde.

La scultura è costruita sulla scritta "Victory", tra cemento e tessuto mimetico. L'opera è concettuale e volutamente incompleta, scomposta, senza una lettera che è rotta e caduta. La parola è l'antitesi stessa del suo significato: per la Longo, nessuna vittoria è totale.

Arte-denuncia

La stessa Loredana Longo definisce la sua arte come una "estetica della distruzione".

A questo proposito, infatti, anche le altre opere in esposizione denotano questa qualità. Troviamo video che documentano esplosioni, l'idea del fuoco primordiale che allo stesso tempo cancella e purifica, impronte di corpi sulle pareti prodotte da lanci violenti. "Nel lavoro ormai più che ventennale di Loredana Longo - spiega il curatore Sergio Troisi - materiali, tecniche ed esiti tra loro anche molto differenti condividono quello che è l'orizzonte di ricerca dell'artista: una drammaturgia del conflitto che da un dato individuale si è andata progressivamente allargando per comprendere i grandi temi politici e sociali del nostro tempo".